A Torino, Biella, Vercelli dal 21 settembre al 10 febbraio
Cento anni di arte italiana in 630 capolavori inediti
Antonio Calderara, La famiglia - Dopo il temporale, 1934, olio su tela, 60 x 70 cm. Courtesy Museo Fico
Samantha De Martin
21/09/2018
Torino - Sette sedi espositive tra Torino, Biella e Vercelli, oltre 600 opere mai esposte al pubblico e una medaglia che arriva direttamente dal Presidente della Repubblica come riconoscimento di eccellenza.
Inaugura sotto i migliori auspici 100%Italia, la mostra che, dal 21 settembre al 10 febbraio, racconta un secolo di arte italiana attraverso i capolavori di maestri della cultura internazionale provenienti da collezioni e archivi museali, fondazioni, collezionisti, gallerie pubbliche e private.
Un viaggio segnato da tre grandi guerre che hanno rivoluzionato il mondo e la sua percezione, che è anche un resoconto accurato della creatività e della genialità italiana da sempre “cartina al tornasole” dello stato dell’arte.
Tra il 1915 e il 2015 sfilano personaggi ed eventi, dai Futuristi convinti a voler "bruciare i musei e le biblioteche" così da chiudere con la storia passata e identificarsi con il presente, in senso puramente ideologico, al terrorismo jihadista che bombarda Ninive e distrugge i reperti archeologici del museo di Mosul o il sito archeologico di Palmira.
Nella capitale sabauda il Museo Ettore Fico propone i percorsi Novecento, Corrente, Astrazione, Informale, mentre al MEF Outside va in scena la Pop Art, con la pubblicità dei cartelloni, le notizie dei rotocalchi, le locandine cinematografiche, gli spot televisivi e gli artisti ossessionati dal problema della riproducibilità dell’arte nell’epoca industriale.
Optical, Minimalismo, Arte Povera, Pittura Analitica, Concettuale sono al centro del percorso al Mastio della Cittadella, mentre Palazzo Barolo apre alla Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, alla Nuova Figurazione, e all’Internazionalità.
Tutti i percorsi sono curati da critici e storici dell’arte, da Luca Beatrice a Lorenzo Canova, da Marco Meneguzzo a Elena Pontiggia, da Claudio Cerritelli a Giorgio Verzotti.
Se a Torino tra le opere più significative spiccano quelle di Burri, Bice Lazzari, Carla Accardi, Franco Garelli, Gillo Dorfles, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Mario Sironi, a Biella, nel trecentesco Palazzo Gromo Losa e al Museo del Territorio vanno rispettivamente in scena il Futurismo e il Secondo Futurismo, con opere da Carlo Carrà a Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Metafisica, Realismo Magico, Neo Metafisica sono invece i percorsi che a Vercelli - nella moderna struttura in vetro e acciaio, sede di Arca, collocata nella navata centrale dell’ex chiesa di San Marco - svelano straordinari capolavori di Severini, De Chirico, Mario Tozzi.
Il primo livello con cui 100% Italia vuole proporsi al pubblico è di tipo lineare e cronologico, con le opere che si susseguono in un continuum percettivo senza soluzione di continuità. Il secondo è quello dei movimenti che hanno maggiormente condizionato il gusto e le estetiche mondiali, mentre l’ultimo livello è un progetto didattico e divulgativo che permette di approfondire in modo unitario percorsi e storie legate all’arte.
I documenti, assieme al catalogo che accompagna l’esposizione - un volume di “4 chili e 200 grammi di cultura” che Andrea Busto, ideatore del progetto, ha curato di persona - sono essenziali per raccontare e comprendere la storia, interpretare il passato, immaginare il futuro.
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• 100% Italia. Cento anni di capolavori
Inaugura sotto i migliori auspici 100%Italia, la mostra che, dal 21 settembre al 10 febbraio, racconta un secolo di arte italiana attraverso i capolavori di maestri della cultura internazionale provenienti da collezioni e archivi museali, fondazioni, collezionisti, gallerie pubbliche e private.
Un viaggio segnato da tre grandi guerre che hanno rivoluzionato il mondo e la sua percezione, che è anche un resoconto accurato della creatività e della genialità italiana da sempre “cartina al tornasole” dello stato dell’arte.
Tra il 1915 e il 2015 sfilano personaggi ed eventi, dai Futuristi convinti a voler "bruciare i musei e le biblioteche" così da chiudere con la storia passata e identificarsi con il presente, in senso puramente ideologico, al terrorismo jihadista che bombarda Ninive e distrugge i reperti archeologici del museo di Mosul o il sito archeologico di Palmira.
Nella capitale sabauda il Museo Ettore Fico propone i percorsi Novecento, Corrente, Astrazione, Informale, mentre al MEF Outside va in scena la Pop Art, con la pubblicità dei cartelloni, le notizie dei rotocalchi, le locandine cinematografiche, gli spot televisivi e gli artisti ossessionati dal problema della riproducibilità dell’arte nell’epoca industriale.
Optical, Minimalismo, Arte Povera, Pittura Analitica, Concettuale sono al centro del percorso al Mastio della Cittadella, mentre Palazzo Barolo apre alla Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, alla Nuova Figurazione, e all’Internazionalità.
Tutti i percorsi sono curati da critici e storici dell’arte, da Luca Beatrice a Lorenzo Canova, da Marco Meneguzzo a Elena Pontiggia, da Claudio Cerritelli a Giorgio Verzotti.
Se a Torino tra le opere più significative spiccano quelle di Burri, Bice Lazzari, Carla Accardi, Franco Garelli, Gillo Dorfles, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Mario Sironi, a Biella, nel trecentesco Palazzo Gromo Losa e al Museo del Territorio vanno rispettivamente in scena il Futurismo e il Secondo Futurismo, con opere da Carlo Carrà a Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Metafisica, Realismo Magico, Neo Metafisica sono invece i percorsi che a Vercelli - nella moderna struttura in vetro e acciaio, sede di Arca, collocata nella navata centrale dell’ex chiesa di San Marco - svelano straordinari capolavori di Severini, De Chirico, Mario Tozzi.
Il primo livello con cui 100% Italia vuole proporsi al pubblico è di tipo lineare e cronologico, con le opere che si susseguono in un continuum percettivo senza soluzione di continuità. Il secondo è quello dei movimenti che hanno maggiormente condizionato il gusto e le estetiche mondiali, mentre l’ultimo livello è un progetto didattico e divulgativo che permette di approfondire in modo unitario percorsi e storie legate all’arte.
I documenti, assieme al catalogo che accompagna l’esposizione - un volume di “4 chili e 200 grammi di cultura” che Andrea Busto, ideatore del progetto, ha curato di persona - sono essenziali per raccontare e comprendere la storia, interpretare il passato, immaginare il futuro.
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